Cosa si intende per farmaci generici?

Farmacia Comunale

I farmaci vengono definiti generici oppure equivalenti quando utilizzano gli stessi principi attivi rispetto ad un medesimo prodotto specifico considerato "di marca". Oltre a questo, i farmaci generici hanno anche la stessa posologia, lo stesso dosaggio e si utilizzano in maniera identica a quelli più noti. I farmaci generici sono medicinali riconosciuti e ufficiali che si possono commercializzare non appena la specialità medicinale "di marca" più conosciuta decide di cedere il brevetto. A questo punto, diverse aziende farmaceutiche possono utilizzare lo stesso principio attivo per creare un prodotto equivalente a quello "di marca" che avrà generalmente il nome del principio attivo utilizzato seguito da quello dell'azienda produttrice oppure potrà avere un altro nome di fantasia.

Come funziona la commercializzazione di un farmaco equivalente

La casa farmaceutica che scopre un nuovo principio attivo ed il suo relativo utilizzo in campo medico, generalmente brevetta un prodotto e avvia la produzione di un medicinale a cui attribuisce un nome. Da quel momento non possono essere commercializzati altri prodotti analoghi contenenti il medesimo principio attivo senza che l'azienda detenente il brevetto dia il permesso di utilizzarlo. La copertura del brevetto ha comunque una data di scadenza e, una volta superato questo termine, una qualsiasi altra azienda può richiedere l'autorizzazione da parte del Ministero della Salute ed iniziare a produrre e immettere sul commercio il medicinale equivalente o generico. In Italia la durata della copertura del brevetto è molto più lunga rispetto a quella di altri Paesi, tanto da arrivare a durare anche fino a 38 anni contro i 20 normalmente previsti dall'UE. Questo significa che, rispetto ad altre nazioni europee, nel nostro Paese, la commercializzazione di farmaci generici avviene con un notevole ritardo.

Quali sono le differenze tra i farmaci equivalenti e quelli di marca

A livello farmacologico, un medicinale generico e uno "di marca" non presentano alcuna differenza. Una volta registrati presso il "Ministero della Salute", entrambi i prodotti hanno una pari efficacia, nota come bioequivalenza. La differenza sostanziale risiede soprattutto per quanto riguarda il lato economico. Il medicinale generico è decisamente meno costoso di quello "ufficiale" che, all'atto della registrazione, deve avere un prezzo più basso di almeno il 20%. Spesso i produttori, pur di non perdere la propria fetta di mercato, tendono a ridurre il costo del farmaco "di marca" avvicinandolo o rendendolo identico a quello del medicinale equivalente. Grazie a questo fenomeno, un noto medicinale antinfiammatorio ha abbassato il suo prezzo quasi della metà dopo la scadenza del brevetto che ha permesso ad altre aziende farmaceutiche di produrre il farmaco equivalente vendendolo ad un costo inferiore.

Perché il farmaco generico ha un prezzo inferiore rispetto a quello "di marca"

Il principale motivo per cui un farmaco equivalente costa meno dell'altro "di marca" è che questo nasce senza aver bisogni di spese di ricerca, già ammortizzate da chi ha prodotto per primo il medicinale. Commercializzarlo non richiede promozioni perché gli utenti conoscono già i principi attivi e come utilizzare il farmaco. Per queste ragioni, il medicinale equivalente costerà molto meno rispetto a quello "di marca", commercializzato quando ancora era coperto da brevetto.
La scelta di un medicinale "di marca" rispetto ad uno equivalente (e viceversa) spetta a medico, farmacista e paziente. Il primo dovrebbe spiegare la differenza tra i due prodotti, il secondo dovrebbe comunicare l'esistenza di eventuali farmaci equivalenti ed il terzo dovrebbe avere la facoltà di scegliere l'opzione più conveniente per sé.

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